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Studio italiano dimostra l’efficacia del massaggiatore automatico per l’RCP

Uno studio italiano dimostra l’efficacia della formazione nell’utilizzo del compressore automatico per la rianimazione cardiopolmonare

Durante la rianimazione cardiopolmonare (RCP), le compressioni toraciche di alta qualità permettono di ristabilire il flusso sanguigno sistemico. I dispositivi meccanici per RCP possono essere un alternativa valida alle compressioni manuali in quanto sono in grado di erogare compressioni in modo efficace. Tuttavia, quando viene utilizzato un dispositivo di compressione meccanica, le interruzioni durante il suo utilizzo dovrebbe essere ridotte al minimo facendo intervenire solo squadre addestrate che abbiano familiarità con il dispositivo. Quindi sarebbe una buona idea inserire durante i corsi standard ALS (Advanced Cardiac Life Support) moduli di formazione incentrati sull’uso del dispositivo meccanico.

Lo studio è stato condotto dal Dott. Fausto D’Agostino, anestesista rianimatore insieme al Prof. Felice Eugenio Agrò, al Prof. Giuseppe Ristagno, al Dott. Pierfrancesco Fusco ed altri collaboratori è stato pubblicato sulla rivista internazionale Resuscitation. Lo scopo era quello di valutare l’impatto di una specifica e breve formazione (15 min) sull’utilizzo di uno specifico dispositivo meccanico per la RCP (Corpuls CPR®) durante i corsi ALS e sul grado di soddisfazione dei partecipanti

I discenti, 34 (19 medici e 15 infermieri). sono stati divisi in 3 gruppi, equamente distribuiti per età, sesso e competenze:  il primo gruppo non ha ricevuto nessuna formazione in merito all’utilizzo del dispositivo (n=12); il secondo ha eseguito un training teorico di soli 5 minuti (n=11), mentre al terzo gruppo è stata erogata una formazione teorica più una sessione pratica di 10 minuti (n=11).

Il compressore meccanico è stato posizionato correttamente nell’82% dei test con un tempo medio di attivazione di 49 sec. I soggetti che si sono sottoposti ad una formazione sia teorica che pratica, quindi il terzo gruppo,  hanno posizionato tutti correttamente il compressore e più rapidamente, ovvero in 31 sec, rispetto agli altri che necessitavano circa 1 minuto prima di installare correttamente il compressore.

L’aspetto più critico emerso è stato il suo corretto posizionamento, come riportato dal 56% dei soggetti.

È stato ritenuto utile nell’82% dei partecipanti l’inserimento di formazione specifica per il suo utilizzo durante i corsi.

Le interruzioni per raggiungere il corretto posizionamento del compressore meccanico sono state inferiori a 20 secondi, ma con un allenamento specifico tali pause possono essere più brevi, cioè 14 sec.

L’obiettivo di salvare più vite si basa anche su un’istruzione efficace e in effetti con una breve formazione, come quello che abbiamo riportato in questo studio, può portare effetti significativi sui tempi del corretto posizionamento del massaggiatore in una popolazione con esperienza minima o nulla nell’uso del device.

Quindi, una formazione specifica sulla tecnica di applicazione ed utilizzo potrebbe essere considerata come una importante implementazione nei corsi, al fine di ottenere maggiore consapevolezza e competenza nel suo utilizzo.

È possibile visionare il manoscritto gratuitamente dal sito: https://www.resuscitationjournal.com/.

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